Crocifiggetemi


Per noi italiani non c’è stato mai alcun dubbio. L’unica azione che sappiamo mettere in atto è la resistenza. Fisica e mentale. Siamo delle macchine stagne e indistruttibili, rafforzate dal carbonio della disillusione.

Non esiste infatti nessuna rivoluzione che abbia portato l’equanimità al potere. Ai posti di comando ci vanno solo coloro che vogliono comandare; e vogliono comandare per imporre la propria obesa persona sulle altre persone.

Un uomo equilibrato, sereno e innamorato della vita – che rivede nelle azioni, negli odori e nelle immagini di chi gli sta attorno – non immaginerà mai di gettarsi nella mischia con il rischio di perdere le cose che gli fanno battere il cuore.

Se il suo cuore non battesse per un secondo, tutto sarebbe perduto.

Le rivoluzioni hanno rovesciato l’avarizia, la superbia e la lussuria, tre salvagenti che nell’acqua dell’umanità sempre ritornano a galla per il principio di Archimede. Non si può vincere contro gli innumerevoli soprusi. Ecco perché da queste parti si è coltivato per secoli il Cristianesimo, un’infinita umiliante abnegazione retta sulle colonne vertebrali delle nostre donne, che si è trasformata – rosario dopo rosario – in resistenza di popolo.

I figli di queste donne si sacrificarono come martiri per la libertà e l’uguaglianza sociale. Anarchia e Socialismo furono delle ideologie, ma in Italia erano costole religiose del sentimento nazionale.

Crocifiggetemi: questo è da secoli il motto dell’italiano liberale.

Coraggio, quindi, fatelo ora.

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